Spazio e Silenzio
Con Beatrice Zuccati
Sabato 12 luglio 2025 h 8:00 // Main Space
Sabato 12 luglio 2025 h 8:00 // Main Space
Lo spazio del corpo, lo spazio nel corpo, il corpo nello spazio in una continua esplorazione di una dimensione più vasta, da percepire e poi da abitare.
• nella prima parte, lo spazio entra nel corpo: gli asana col supporto dell’amaca mirano ad “espandere” la struttura fisica, liberandola da blocchi e tensioni
• nella seconda parte, il corpomente entra nello spazio intimo dell’amaca, dove, attraverso il rilassamento in sospensione, viene guidato attraverso ad un ascolto più sottile
Beatrice Zuccati
BIOGRAFIA INSEGNANTE
Già d’animo sportivo, incontro lo Yoga un po’ di anni fa.
Pensavo fosse un buon modo per mantenermi in forma fisicamente, solo dopo ho capito che il vero goal dello yoga non è la posizione perfetta: mentre allenavo il corpo alla resistenza, alla potenza, all’osservazione, contemporaneamente e soprattutto, allenavo la mente a tutte queste cose.
Affascinata da questo mondo di cui non conoscevo granché, decido di intraprendere la formazione in Hari-Om; oggi, pratico e suggerisco l’Hari-Yoga, lo yoga che non esiste, unendo dinamismo, concentrazione, consapevolezza del corpo e del respiro, combinandolo con una dose di allegria e leggerezza.
Oggi, sono convinta che lo yoga vada ben oltre le posizioni più o meno acrobatiche, sono convinta che lo yoga sia il contrario del dogma, della fissazione, della mancanza di libertà, sono convinta che la persona spirituale sia la persona ribelle e, dopo anni di studio, sono felicemente convinta di non sapere ancora granché.
Praticare, per me, è un po’ combattere con me stessa per arrivare in un luogo in cui non è più necessario combattere, trasformare in snodi i nodi del corpo e della mente.
Stacco i piedi dal tappetino per intraprendere la formazione di yoga in volo, spostando la consapevolezza della percezione e trovando un nuovo punto di unione, anche in aria.
La curiosità mi indirizza ad integrare lo studio dello yoga prenatale proponendo, non uno yoga finalizzato all’evento futuro, ma una pratica che aiuti a cogliere l’evento in atto, per vivere la gravidanza non “in attesa di” ma per sintonizzarci meglio con il momento presente.